La batteria d’accumulo è una forma di risparmio che permette di utilizzare di notte l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico durante il giorno.
Per avere una convenienza tangibile dalle batterie è bene avere un impianto di almeno 20 kwh così che la batteria, abbinata all’impianto fotovoltaico, possa rivelarsi una forma di risparmio efficiente.
In questo modo è possibile ridurre la bolletta energia fino al 90% dei costi.
Non consigliamo mai un’indipendenza totale dalla rete, poiché durante l’anno potrebbero esserci periodi di scarsa produzione che ci metterebbero in difficoltà con la gestione energetica: è comunque sempre bene avere la possibilità di rifornirsi anche dalla rete elettrica.
Oltre alle TESLA, leader nel settore, ci sono comunque sul mercato batterie affidabili e più specifiche per il nostro impianto: le batterie modulabili, ad esempio, ci permettono di installare batterie mirate per le nostre esigenze.
Ciò a cui dobbiamo prestare attenzione, quando acquistiamo una batteria d’accumulo, sono alcune caratteristiche fondamentali come il deterioramento e il calo di resa negli anni. Non si tratta tanto di acquistare il prodotto migliore, quanto di acquistare il prodotto giusto per il nostro impianto.
Tre caratteristiche fondamentali da valutare in una batteria sono:
1. La capacità di accumulo; è naturale affermare che più una batteria ha capacità di accumulare energia, maggiore sarà la nostra indipendenza dalla rete, soprattutto nel periodo invernale. Il nostro consiglio è di dimensionare la capacità della batteria almeno 2 volte più alta della capacità dell’impianto fotovoltaico.
2. La potenza di carico e scarico; la potenza di carico e scarico è gestita dall’inverter della batteria stessa, che deve essere anch’esso dimensionato alla batteria.
Se ho un impianto di 10 kwh, una batteria da 20 kwh e l’inverter della batteria è di 2,5 kwh, la batteria ci metterà circa 8 ore per ricaricarsi completamente, mentre con un inverter da 5 kwh avremo bisogno di sole 4 ore per la ricarica. Si intuisce facilmente il guadagno che si ottiene dimensionando correttamente l’inverter della batteria.
Questo parametro vale anche per lo scarico della batteria, che potrà fornire solo l’energia per la quale è tarato l’inverter.
3. Tipologia di accumulo; considerando che le batterie si caricano a corrente continua e che l’impianto fotovoltaico produce corrente continua, viene naturale pensare ad un collegamento diretto per praticità. Questo è prevedibile in caso di installazione nuova.
Se invece abbiamo un impianto esistente dove l’inverter trasforma già la corrente in uscita in alternata, e vogliamo aggiungere una batteria d’accumulo, dobbiamo tenere presente che l’inverter della batteria dovrà trasformarla in continua per accumularla e successivamente di nuovo in alternata per l’utilizzo domestico: in questo modo abbiamo più trasformazioni e di conseguenza più dispersione.